Le varietà

La presenza dell’olivo in Basilicata risale a parecchi secoli avanti Cristo. Gli ambienti pedoclimatici più variegati hanno consentito la complessità dei genotipi, oggi diffusi su tutto il territorio. Attualmente l’olivicoltura italiana, seconda nel mondo per superficie, numero di piante e produzione, è concentrata soprattutto nel Sud della penisola ed in particolare in 5 regioni (Sicilia, Calabria, Puglia, Campania e Basilicata) che nell’insieme coprono circa il 70% della superfice olivetata e della produzione olivicola nazionale. L’olivicoltura ha mostrato negli ultimi tempi segnali di evidente miglioramento per effetto di tecniche agronomiche innovative, scelte varietali appropriate ed interventi mirati alla difesa delle piante e ad una migliore utilizzazione e difesa del territorio. La produzione di oli qualitativamente apprezzabili ha permesso, inoltre, di poter acquisire significative quote di mercato non solo in ambito nazionale ma anche internazionale.

Ogliarola del Bradano: fra le più diffuse cultivar della Basilicata,
Dall’Ogliarola ha origine l’olio extravergine d’oliva DOP “Vulture”, caratterizzato da
Nociara, cultivar particolarmente resistente ai parassiti ma con una inoliazione
Majatica  (sinonimi:  oliva  di  Ferrandina Pasola). L’oliva Majatica di Ferrandina
Ghiannara: cultivar conosciuta e molto diffusa in passato. La resa
Sammartinenga: presente soprattutto in alcuni comuni del Parco nazionale del
La  Spinoso  è  destinata  prevalentemente allo  sfruttamento  in  impianti  di